Psicoterapia psicodinamica

La psicoterapia psicodinamica è un approccio terapeutico basato sulle teorie psicoanalitiche, che pone l’accento sull’inconscio, sulle dinamiche relazionali e sui conflitti interni che influenzano il comportamento e le emozioni. Questo tipo di terapia si concentra sullo studio delle esperienze passate, in particolare quelle dell’infanzia, che possono aver formato modelli inconsci di pensiero e relazione. L’obiettivo è aiutare i pazienti a prendere consapevolezza di questi schemi nascosti per comprendere come influiscano sulla loro vita attuale.

Il rapporto tra terapeuta e paziente ha un ruolo centrale nella psicoterapia psicodinamica, poiché spesso le dinamiche emotive sperimentate dal paziente con altre persone possono emergere anche nella relazione terapeutica (fenomeno noto come transfert). Attraverso il dialogo e l’interpretazione, il terapeuta aiuta il paziente a esplorare i suoi conflitti inconsci, migliorare la comprensione di sé e sviluppare nuove modalità di gestione delle emozioni e delle relazioni.

La psicoterapia psicodinamica è utile per affrontare una vasta gamma di problemi psicologici, come ansia, depressione, disturbi della personalità e problemi relazionali. A differenza delle terapie brevi e più focalizzate, questa terapia tende ad avere una durata più lunga, offrendo un’esplorazione approfondita dei temi psicologici del paziente. Grazie a questo approccio, i pazienti possono ottenere un cambiamento profondo e duraturo, acquisendo maggiore consapevolezza di sé e una migliore gestione dei propri vissuti emotivi.

Cos’è la Control Master Theory (CMT)?

E’ un modello di psicoterapia psicodinamica sviluppata da Joseph Weiss, che si concentra sull’idea che le persone cerchino di mantenere il controllo sulle proprie emozioni e sul proprio ambiente per evitare il dolore psicologico. Secondo questa teoria, agiamo spesso basandoci su credenze inconsce formate durante l’infanzia, che influenzano il nostro modo di vedere e affrontare la vita. Queste credenze, chiamate “credenze patogene”, possono essere negative e limitanti, come l’idea di non essere degni di amore o che esprimere i propri bisogni porterà al rifiuto. Il compito del terapeuta è aiutare il paziente a riconoscere e superare queste credenze. Weiss suggerisce che i pazienti, anche inconsciamente, “testano” il terapeuta per vedere se possono abbandonare queste credenze in modo sicuro. Quando il terapeuta risponde in modo empatico e non giudicante, il paziente si sente più sicuro nel mettere in discussione tali idee e iniziare a cambiarle. In breve, la CMT evidenzia come il desiderio di sicurezza e controllo emotivo guidi gran parte del comportamento umano e come la terapia possa aiutare a sviluppare credenze più sane e realistiche su sé stessi e sugli altri.

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